Sorveglianza epidemiologica delle malattie infettive in Toscana 2021

Rapporti Ars, n. 2


Nel momento in cui viene pubblicato questo Rapporto sulla Sorveglianza delle malattie infettive in Toscana, sono passati quasi tre anni da quando è iniziata la pandemia di SARS-CoV-2. Il percorso che ha caratterizzato l’evoluzione del virus in questo lasso di tempo, ed in particolare la sua epidemiologia, non possono essere riassunti in poche righe, tuttavia ciò che può essere affermato in maniera incontrovertibile è che da ormai alcuni mesi la pandemia, o quantomeno le sue conseguenze più severe, è sotto controllo, principalmente per merito da un lato dell’impatto che ha avuto la vaccinazione anti Covid-19 sulla riduzione del numero di casi gravi di malattia, mentre dall’altro dell’arrivo circa un anno fa della variante Omicron del virus, più trasmissiva ma meno severa.

Gli indicatori presentati in questo Rapporto, e riferiti alla Toscana, sono stati calcolati a partire dal 2019 sui dati provenienti dalla piattaforma di segnalazione PREMAL che, instituita dal Ministero della salute, raccoglie le linee guida fornite dallo European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC). La piattaforma è alimentata dalle segnalazioni inviate dai medici afferenti gli uffici di Igiene delle tre Aziende Unità sanitarie locali della Toscana, ed in seguito riviste e consolidate dal Settore Prevenzione collettiva della Regione Toscana. Fino al 2018 le segnalazioni provenivano invece dal Sistema informativo delle malattie infettive (SIMI) che, nato in Italia nel 1990, è stato integrato nel corso degli anni da alcuni Sistemi di sorveglianza speciale, tutt’ora attivi, quali: Epatiti virali acute (Seieva), Malattie batteriche invasive (Mbi), Integrata morbillo e rosolia, Influenza, legionellosi ed a Registri nazionali come quelli dell’Hiv e dell’Aids, solo per citare le principali.

Come ormai divenuta consuetudine, Ars Toscana si è avvalsa nello scrivere questo documento della collaborazione con la rete regionale Semit (Sorveglianza epidemiologica delle malattie Infettive in Toscana).
Questo documento assume una particolare rilevanza poiché per la prima volta presenta i dati sui casi di malattie infettive in Toscana notificati nel biennio della pandemia 2020-2021. Tentando di riassumere i principali fatti emersi dall’analisi, si osserva una generale riduzione delle infezioni, prevalentemente trainata dalle malattie a trasmissione respiratoria, che più delle altre hanno tratto beneficio dalle azioni adottate per contrastare la trasmissione del SARS-CoV-2, in particolare l’utilizzo della mascherina, il distanziamento ed il lavaggio frequente delle mani. Tale riduzione complessiva è risultata più marcata nel 2020, quando un maggior numero di restrizioni anti-Covid-19 sono state messe in atto, piuttosto che nel 2021, quando in conseguenza di una migliorata situazione epidemiologica molte misure sono state revocate permettendo ad alcuni patogeni di riprendere a circolare. Va comunque detto che per numerose malattie, quali ad esempio la legionellosi, la tubercolosi e l’influenza, il numero di casi nel 2021 è sensibilmente aumentato rispetto al 2020, sebbene con valori ancora al di sotto di quelli osservati nel 2019, anno pre-pandemia.

Riguardo invece al fenomeno della sotto-notifica dei casi di malattia, noto alla maggior parte dei sistemi di sorveglianza, nel biennio 2020-2021 sembra ragionevole poter affermare che si sia amplificato rispetto agli anni precedenti, presumibilmente a causa delle mancate notifiche da parte delle risorse normalmente preposte a questo compito, essendo state queste coinvolte in attività connesse con il contrasto della pandemia. Nel rapporto si tenta infatti di valutare la portata della sotto-notifica confrontando, laddove possibile, il numero di infezioni con il numero di persone ricoverate e dei casi isolati in laboratorio.

Nel rapporto di questo anno sono stati infine inseriti quattro interessanti approfondimenti sui temi della Covid-19, del vaiolo delle scimmie, delle epatiti di origine sconosciuta nei bambini e delle arbovirosi, discipline che nonostante abbiano coinvolto, e stiano coinvolgendo la Toscana in maniera marginale, meritano comunque un’attenzione particolare trattandosi di nuove potenziali minacce alla salute.



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