Un documento sui percorsi di legalità e trasparenza da consegnare al prossimo Consiglio regionale è il risultato dei contributi dei rappresentanti delle Autonomie sociali che hanno partecipato al
seminario “Percorsi di legalità e trasparenza nei rapporti tra enti pubblici e autonomie sociali”, promosso il 9 marzo scorso dalla Conferenza permanente delle Autonomie sociali (CoPAS) e dall’Osservatorio per la qualità e l’equità dell’Agenzia regionale di sanità della Toscana (ARS).
Durante il seminario i rappresentanti delle Autonomie sociali (AS) sono stati organizzati in due gruppi di lavoro che, sotto la guida dei ricercatori dell’Ars, si sono confrontati sul tema dei rischi di corruzione nelle attività socio-sanitarie mediante la tecnica della discussione visualizzata. Dal dibattito sono emerse proposte efficaci per
creare un sistema di welfare socio-sanitario integro,
trasparente, sostenibile e di qualità: il documento redatto è una sorta di
vademecum rivolto alle istituzioni, dove riflessioni, valutazioni e raccomandazioni tracciano la strada per prevenire l’illegalità definendo regole chiare e certe nelle fasi di affidamento, gestione e controllo dei servizi.
Il compito che gli
stakeholders istituzionali assegnano alle Autonomie sociali è quello di realizzare a favore della comunità prestazioni socio-sanitarie con un valore duplice: il valore in sé - ovvero l’erogazione di un servizio - ed il valore aggiunto, cioè il mantenimento e lo sviluppo della
coesione sociale e della
cultura della solidarietà. Le Autonomie sociali conseguono il cosiddetto valore aggiunto grazie agli elementi che le contraddistinguono: le
finalità non-profit, date dal coinvolgimento di cooperative e volontariato, e il
sistema valoriale centrato sulla sussidiarietà e sulla rete delle relazioni.
Gli
stakeholders istituzionali nel tempo hanno riconosciuto alle AS un ruolo prioritario nel raggiungimento del plus valore che, tuttavia, non ha sempre avuto un’adeguata ricaduta nella definizione chiara dei meccanismi di affidamento. L’eccessiva focalizzazione sul sistema di valori e sulla
missione sociale che definiscono l’identità stessa delle Autonomie Sociali le rende titubanti nel nominare il concetto stesso di corruzione anche solo come rischio potenziale. All’esigenza di “ricentrarsi” sul servizio da erogare, si aggiunge la necessità di manutenere il sistema dei controlli per scongiurare la creazione di una
zona grigia favorevole a fenomeni corruttivi: un contesto di opacità rischia di minare i principi e l’
identità delle organizzazioni, oltre al rapporto di fiducia instaurato con le comunità.
Per governare i processi di erogazione delle prestazioni è essenziale che gli
stakeholders istituzionali possiedano competenze coerenti ed esplicitamente definite. In particolare, i funzionari pubblici che gestiscono questi processi, seppur competenti, rischiano di essere lasciati soli nel gestire attività delicate e complesse senza un forte supporto della struttura organizzativa dell’ente pubblico. Il risultato di una mancanza di
governance dei processi di affidamento e di specifiche competenze porta a situazioni in cui rischiano di essere compromesse tanto la qualità quanto l’integrità della prestazione. In questo contesto, le Autonomie sociali si sentono fortemente responsabilizzate nello sviluppare un robusto
autocontrollo che serva ad affermare una sana
gestione, e quindi a difendere e valorizzare la propria
reputazione.
Le
raccomandazioni rivolte agli
stakeholders istituzionali per prevenire situazioni di corruzione sono
sei:
- Definire regole chiare nel normare l’affidamento dei servizi
- Definire ed applicare in modo univoco un sistema dei controlli
- Chiarire il ruolo degli stakeholders istituzionali
- Promuovere una formazione che crei competenze specifiche nei funzionari pubblici incaricati di gestire le procedure di affidamento e di controllo, formazione che abbia come oggetto anche gli aspetti della legalità e della trasparenza
- Sviluppare modalità di supporto ai funzionari incaricati alla gestione degli affidamenti e dei controlli, evitando che siano lasciati “soli” in situazioni a rischio di illegalità
- Rivedere i meccanismi di affidamento e di controllo per evitare il massimo ribasso nelle gare e per migliorare sia l’appropriatezza negli affidamenti in concessione che il monitoraggio in termini di trasparenza degli affidamenti in urgenza
Per approfondire
Consulta il
comunicato del 23 marzo, diffuso dall’Ufficio stampa del Consiglio regionale, e leggi l’intervento del coordinatore dell'Osservatorio per la qualità e l'equità dell'ARS Andrea Vannucci.