L'antibiotico-resistenza e l'uso di antibiotici in Toscana nel 2024

Come ogni anno, la nuova edizione di questo Documento ARS restituisce un quadro aggiornato sull’antimicrobico-resistenza (AMR) e sull’uso degli antibiotici in Toscana, con uno sguardo esteso alle dinamiche globali, ai nuovi strumenti di sorveglianza e alle opportunità offerte dalla ricerca e dall’innovazione digitale.
L’antimicrobico-resistenza è una minaccia crescente per la salute pubblica a livello mondiale. Le stime più recenti parlano di quasi 5 milioni di decessi legati all’AMR nel 2019, con 1,27 milioni direttamente attribuibili. Le proiezioni al 2050 sono ancora più allarmanti: 1,91 milioni di decessi direttamente causati dall’AMR e 8,22 milioni di morti associate. Tuttavia, la risposta non può essere solo tecnologica o farmacologica: un'arma efficace - e sottovalutata - contro l'AMR è la prevenzione delle infezioni.
Il documento ARS n. 126 sottolinea come molte infezioni – e quindi molti casi di resistenza – possano essere evitate intervenendo sui determinanti strutturali: accesso a acqua potabile, igiene, vaccinazioni e controllo delle infezioni nelle strutture sanitarie. Questa è una strategia semplice, efficace, a basso costo e particolarmente urgente nei Paesi a basso e medio reddito, in particolare l’Africa subsahariana, il Subcontinente indiano e il Sud Est asiatico, dove l’AMR causa il maggior numero di vittime.
L’AMR si diffonde non solo tra le persone, ma anche tra animali e ambiente. È alimentata da un uso eccessivo di antibiotici negli allevamenti, dalla carenza di antibiotici di qualità e da regolamentazioni deboli. Anche fattori come il cambiamento climatico e i viaggi internazionali contribuiscono alla diffusione globale dei batteri resistenti.
Tutto ciò richiede un approccio One Health, sistemico e integrato.
Il documento evidenzia inoltre la vulnerabilità delle Residenze sanitarie assistenziali (RSA), dove gli anziani, già fragili, sono particolarmente esposti a infezioni correlate all’assistenza (ICA). Le frequenti ospedalizzazioni alimentano un circolo di trasmissione tra RSA e ospedali, favorendo la diffusione di patogeni multiresistenti.
Interrompere questi circuiti è possibile solo con un potenziamento della prevenzione delle infezioni a tutti i livelli del sistema di cura.
In questo scenario, la sorveglianza avanzata delle infezioni è fondamentale. Il progetto europeo SUREHD, cui l’Italia partecipa con Toscana, Emilia-Romagna e Lombardia, sfrutta i dati microbiologici e amministrativi per monitorare in tempo reale l’andamento delle batteriemie acquisite in ospedale (HA-BSI).
Il documento riferisce anche della riscoperta della glicina come co-farmaco antimicrobico. Questa molecola naturale, a basso costo e già usata in ambito clinico, ha mostrato un’efficacia battericida su ceppi multiresistenti, potenziando l’effetto di antibiotici di ultima linea. Uno studio recente ha confermato la sua attività sinergica su Klebsiella pneumoniae e Acinetobacter baumannii. Una speranza concreta, specialmente per i contesti a risorse limitate.
Infine, il rapporto esplora le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale (AI), in particolare dei Large Language Models (LLMs), per affrontare l’AMR. Dalla scoperta di nuove molecole alla sorveglianza avanzata e all’uso mirato degli antibiotici, l’AI si propone come un acceleratore della risposta globale alla resistenza antimicrobica.
Consulta e scarica il Documento ARS n. 126/2025: